Recensioni di "NuDrop" il primo album del Nu-Drop QuintetSempre più smentito Paolo Conte quando afferma che le donne odiano il jazz. A riprova di ciò v'è il quintetto Nu-Drop: cinque giovani donne che hanno fatto del jazz la loro condizione di vita artistica. Senza apparire misantropo, è bene dire anche che – spesso – sono le donne a fornire nuova linfa vitale ai canoni della musica afro-americana, come in questo caso. Nuova energia che deriva da un buon carico d'esperienza che ogni singola componente ha nel suo personale fardello e che ha riversato all'interno di questa opera prima eponima. Il progetto ha le radici nel gruppo Jazzcats combo, formatosi nel 2007 e che, l'anno successivo, ha subito l'innesto della chitarrista Piera Quirico e di Silvia Cucchi al pianoforte, che vanno ad unirsi alla vocalist Lia Invernizzi ed alla ritmica formata dalla bassista Claudia Natili e Barbara D'alessio alla batteria.
E' Lia Invernizzi, impegnata e creativa compositrice e cantante a dare voce a Nu-drop. Lo fa ispirandosi ad un'affermazione di Miles Davis: "Le canzoni devono poter essere cantate dalla gente che le ascolta". Quindi tesse nuove musiche, lavorando anche su composizioni di Ponissi, Allifranchini, De Aloe, Grecchi, Lavia che tracciano due vie: 'O Fashion Mood e Nu – Drop Style.
Un disco bifronte, quindi, alla prima parte è dato raccontare la tradizione, sempre con originals, e con ampi passaggi swing, come in Camel's Blues dove Lia Invernizzi sfodera una voce grintosa con l'armonica di Max De Aloe a far da contraltare con cromatismi ben nitidi. La malleabile e sensuale A Shadow Of Your Solitude, ballad che vede impegnato il tenore di Alfredo Ponissi sulle trame billevansiane intrecciate da Silvia Cucchi. E così passando per How Sarah Trills, dove colpisce nel segno l'abilità equilibrata e la velocità perfettamente controllata di Piera Quirico. Sei brani dal sound gustosamente retrò ottimamente eseguiti, grazie anche ad una ritmica impeccabile. Da qui in poi il registro cambia, ma non in modo radicale. I suoni vintage trovano un gustoso ammodernamento ed una nuova comunicativa nel mid-tempo e nella metrica della canzone (Love Is Over Matter, con arabeschi di particolare intensità e toni orientali alternati ad un tocco bacharachiano).
E' sicuramente un'ottima prova quella fornita dalle cinque musiciste. Traspare a chiare lettere un sentito interplay; soprattutto l'affiatamento è evidente tra le corde del basso e contrabbasso della brava Claudia Natili, dotata di un eloquente senso del tempo in combine con il drive e le misurate calibrazioni della batterista Barbara D'Alessio, dalla spiccata geometricità anche con le spazzole. L'alto sax ed il soprano di Claudio Allifranchini, limpido e svariatissimo, l'immaginazione melodica dell'armonica cromatica di Max De Aloe e Alfredo Ponissi, che alterna flauto e tenore con autorevole personalità, completano il tutto.
Un percorso che le cinque musiciste devono continuare, magari osando anche di più nella parte dedicata alla renovatio, terreno fertile e nel quale le idee e la stentorea voce di Lia Invernizzi troverebbe maggiore soddisfazione.
Alceste Ayroldi per Jazzitaliahttps://win.jazzitalia.net/recensioni/nudrop.asp
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Recensioni di "Liquid" il secondo album del Nu-Drop Quintet
CARMELO DI STEFANO (POETA E PITTORE) "Ho ascoltato "Liquid" ed ho avuto conferma (seguendo a naso le mie impressioni) che la strada che avete intrapreso con il primo cd l'avete proseguita con un lavoro altrettanto valido, interessante e più maturo,direi più pensato. L'attacco deciso e all'unisono del primo brano, "Black old shoes", dà la misura della vostra determinazione, con un'energia che toglie ogni dubbio, qualora ancora ce ne fossero, di una band che fa sul serio, che coniuga impegno a bravura e divertimento! Fantastico il seguito dove una voce cristallina e sbarazzina fa da contrappunto ad un robusto groove; e ancora di più lo è la voce che diventa strumento e il solo di chitarra che dialoga col piano. Originalissimo il finale del passo che si allontana! Mi è venuto in mente quando il Banco l'ha fatto in “Passaggio”. Ed erano i mitici anni '70! Il seguito, dopo tanto vigore, non poteva che essere quello dolce e gradevole di "Hello", pulito e preciso il ride, corposo il basso, complimenti alla ritmica cui si aggiunge magistralmente la chitarra. Misteriosa ed eterea l'intro di "Liquid", in sintonia col titolo, basso con l'archetto e poi il breve unisono con la voce. Discreto e preciso l'incedere del piano sostenuto da basso e batteria. Scat sapiente. Bella song! La successiva "The Circle" offre echi fusion con la ritmica che si dispone a sostenere la chitarra in evidenza. Anche qui uno scat ben calibrato. Complimenti per l'acuto finale e il gorgheggio! "Drunk 'n' in Love" swinga dalle prime note: voce, ride, rimshot e uno swing ineccepibile chitarra-piano-basso-batteria! "Milestones" (omaggio a Miles?) è una ballad che tocca le corde dell'anima con una voce e una musica introspettive e il misterioso effetto di chitarra sottofondo. Voce dolce,appassionata ed emotiva, solo di chitarra essenziale, basso e spazzole a fornire un supporto discreto. Il brano che più mi piace, forse perchè più poetico. "Next Vision" ha un intro originale basso-batteria, un bel riff basso-chitarra ci regala una suggestiva citazione di "So What", bello il successivo solo di piano e poi quello di basso, un brano eseguito con perizia. Grande il tuo finale! "Syracuse" offre un latin sognante, sostenuto da una bella cavata di basso mentre il piano si muove sulle spazzole. E proprio il gioco di spazzole sul rullante danno respiro al brano. Un brano, ripeto, sognante. "Too Hard to be a Woman" con quell'inizio da piano stride sembra riportarci lungo le strade di Harlem! Fantastico il tuo canto canzonatorio, seguito da uno scat e uno swing fulminanti! "If you say it" parte su di giri con la voce prima all'unisono e poi un azzeccato scat apre a un ispirato solo di piano,molto arioso e classicheggiante che sospende l'ascoltatore, fin quando ride e chitarra swingano con discrezione in attesa della tua voce,sempre misurata, che lascia spazio a un bel solo di batteria (bello il ride sul finale, nitido e preciso!). "Lullaby of Love" ha nel titolo tutto quello che esprime nel brano,una ninna nanna dell'amore con un sound dolce, discreto e sognante ed echi di valzer che ci conducono ad atmosfere da Belle Epoque. Trascinante il crescendo della tua voce e l'estensione! Sapiente e sostenuto il rullante! Ho notato che su 11 brani ben 9 sono stati scritti interamente dalle Nu-Drop e solo negli ultimi 2 ha collaborato Simone Pascarella! Quindi, oltre che come cantante e musiciste, mi complimento con voi per la vostra capacità di scrittura e arrangiamento. Vorrei aggiungere una mia riflessione: tutti sappiamo che nella discografia di ogni appassionato di jazz (quindi anche nella mia) non possono non esserci i vari Davis, Monk, Mingus, Coltrane, Parker, ecc., e i contemporanei Hancock, Shorter, Corea, Jarrett, ecc., i nostri Rava, Bollani, Fresu, Di Battista, ecc., ma c'è un fermento di idee, di musica fresca ed esuberante, di musicisti ispirati e motivati che hanno purtroppo il solo handicap di essere lontani o fuori dai grandi circuiti di produzione e distribuzione (ma non per colpa loro o per loro demerito...), e quando ho la fortuna di scoprire ed ascoltare questi artisti è come se una ventata di buona e fresca musica pervadesse la mia anima. Quindi grazie alle NU-DROP e a quanti, come loro, hanno tanta esuberanza ed entusiasmo nel proporci il loro fresco jazz!"
MODICA 26.06.2014
RECENSIONE di MAURIZIO SETTI (Pianista) NU DROP QUINTET - Liquid Un jazz tutto al femminile, un quintetto di donne che rompe le barriere dei luoghi comuni irrompendo in un genere musicale ( per molti ancora considerato di nicchia ) con grazia, delicatezza e determinazione. Il suono nitido e pulito delle strumentiste donano alla cantante un trampolino ideale per poter esprimere al meglio le sue qualità di jazz singer, dove la voce duttile ma mai fuori dagli schemi arriva all'ascoltatore con leggerezza e suggestione.
7 giugno alle ore 17.49
BRUNO POLLACCI di "Anima Jazz" (http://animajazz.eu/). "...ho apprezzato le novità e mi piace questa nuova veste più contemporanea, che pur rimanendo gradevolmente equilibrata, ha "profumato" l'atmosfera musicale con istanze sonore più in sintonia con il nostro tempo. Un passo, il vostro, che non solo rivela quanto facciate musica non da "piatti professionisti" ma quanto da "vivi e pulsanti music-lovers", capaci di rinnovare l'amore per il proprio lavoro rimettendosi avventurosamente in discussione e rinnovando così anche le emozioni del fare e dell'essere. Credo sia anche un atto di "rispetto" verso voi stessi, che riqualifica il quotidiano impegno musicale. La "festa della vita" non bisogna aspettarla passivamente, ma esserne gioiosi e coraggiosi protagonisti! BRAVI!!!" 20 maggio 2014